Almeno una volta nella vita vale la pena visitarla. Tenuta Ambelia si trova a circa 40 chilometri dalla città etnea, nel territorio del comune di Militello in Val di Catania, espandedosi per circa 50 ettari, impreziosita dalla presenza di ulivi secolari e destinata  in gran parte ai pascoli per l'allevamento dei cavalli. 

A guidare il visitatore verso i numerosi caseggiati di notevole valore storico ed artistico della Tenuta è un cancello fra due pilastri bianchi e color biscotto. È da qui che è possibile accedere all’anima della struttura, originariamente appartenuta ai principi Branciforti, che in un primo momento la destinarono a vigneto, come dimostra il nome di origine greca “ampelos”, che si traduce letteralmente in vite.

Dopo che la storia ha fatto il suo corso, i viali della Tenuta Regionale di Ambelia, gestita ancora oggi dall’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, sono il luogo in cui la natura si riappropria dei suoi tempi. I veri “padroni” di casa sono le fattrici e i puledri allevati nella stessa azienda che costituiscono un importante patrimonio genetico siciliano.

Proviamo a raccontarvela in tutte le sue sfaccettature. L’origine di Ambelia e del complesso architettonico in essa contenuto, costituito da un casale con corte centrale e da un giardino, risale alla genesi di Rasinech, situato a sud-est del territorio di Militello in val di Catania, nei pressi della Contrada Albanazzo, territorio attiguo al centro urbano di Scordia, un tempo conosciuto come “Vignazza”.

L’antico casale del Cinquecento faceva parte dei possedimenti dei signori di Militello, Don Francesco Branciforti e Donna Giovanna D’Austria, che amavano trascorrervi lunghi periodi dell’anno per dedicarsi alla caccia, alle arti equestri ed agli studi; spesso circondati da illustri ospiti, prelati, intellettuali ed artisti. Si deve ad uno di loro, il sacerdote Don Nicolò Colosso, cappellano e maestro di umanità e lingua greca, il suggerimento di modificare il nome della tenuta da “Vignazza” ad Ampelia, poi divenuto Ambelia.

branciforti

Nel 1625, deceduto il marito, Donna Giovanna D’Austria donò ai padri cassinesi, per il sostentamento del monastero di San Benedetto di Militello, un terreno probabilmente vicino il casale di Ambelia, poi interamente acquistato e curato dai Padri Benedettini. Così per oltre un secolo, cioè fino a quando l’immenso patrimonio di Ambelia fu trasferito allo Stato a seguito delle “leggi eversive dell’asse ecclesiastico” del luglio 1866 e dell’agosto del 1867, promulgate dal novello Stato unitario, che portò alla soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose.

Fu così che Tenuta Ambelia divenne di proprietà del Demanio dello Stato e data in uso al Ministero della guerra. Nel 1869, il Governo italiano, allo scopo di indirizzare l’allevamento di equidi verso produzioni in armonia con esigenze di carattere militare, istituì sull’intero territorio nazionale i Depositi Cavalli Stalloni, uno dei quali a Catania.

Era il 1884 quando si costituì ad Ambelia una sezione del Deposito Cavalli Stalloni: venne così avviato l’allevamento del Purosangue Orientale e l’allevamento di altre razze come ad esempio i cavalli di Persano.

Nel 1954 vennero soppressi i Centri Rifornimenti Quadrupedi facenti parte del Ministero della difesa e nel 1959 venne fondato l’Istituto Incremento Ippico di Catania, Ente strumentale dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura.

pascolo ambelia

La struttura, oggi dedicata alla riproduzione e all’allevamento degli equidi, è rivolta principalmente al mantenimento delle razze Purosangue Orientale, Anglo-Orientale, dell’asino Ragusano e Pantesco. La sua vasta superficie è prevalentemente coltivata a seminativo ed a leguminose foraggere per l’alimentazione degli equidi.

asino ragusano

Al centro dell’azienda è presente la “casina” del Principe, un complesso architettonico a forma quadrangolare, al cui interno si trova un’antica fontana che presenta diverse analogie con quella della Zizza (visitabile a Militello in Val di Catania), fatta costruire da Don Francesco Branciforti nel 1607. Sono presenti, inoltre, antiche scuderie adibite ad accogliere l’allevamento regionale e durante la stagione delle monte anche fattrici di privati allevatori. Le scuderie, poste nella parte superiore e inferiore dell’azienda, risalgono al periodo ottocentesco e riportano i nomi di alcuni capostipiti delle razze allevate. 

Ad Ambelia la tradizione abbraccia l'innovazione grazie a un importante impianto sportivo, che permette di organizzare manifestazioni di respiro nazionale e internazionale legate al mondo degli sport equestri.

salto ostacoli

L'attività di riqualificazione di Ambelia, inoltre, preserva e valorizza l'importante patrimonio architettonico, culturale e ambientale rappresentato dalla Tenuta Regionale. 

Raccontare Ambelia, però, non è come viverla. E visitandola emerge tutta l’unicità di un luogo che, per entrare nel cuore, va solo scoperto.

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